lunedì 27 febbraio 2012

Infine,tu


Nel mio tramonto ci sei anche tu
 tra i tanti rossi di un tempo a sfumare 
 nel rigirare piano di pagine già lette e amate
 tanto da comprenderne il senso anche all'inverso.

Dov'eri quando l'alba gridava coi tarocchi in mano
senza indovinare degli istanti neanche il vivere negato?
Dov'eri quando gli ideali abitavano sui muri 
 davanti a palazzi benpensanti appesi a marciapiedi sporchi
e io ero lì a cercare un cuore da cucire a filo doppio alla mia carne? 
O nelle notti a perdere sputate in un bicchiere di follia
bevuta a sorsi grandi e vomitata su letti di cartone, dov'eri?
Ti ho cercato tanto e creato con mani in controluce
fino a crederti vero ombra sulle sponde di un sorriso.


sabato 25 febbraio 2012

Ai nostri figli

Vivere non è farsi stringere la gola dalla vita.
Il collo dell'uomo non è abbastanza robusto da sopportare il giogo. Ne' la sua psiche, qualunque prova contraria ne dia la Storia. Le sue spalle devono essere cinte da grandi ali, non fatte della materia eterea di quelle delle farfalle ma di piume, forti come quelle dell'aquila. Non ali di ferro, costruite per esaudire un sogno atavico, quelle hanno un pilota e aeroporti dove planare a controllo. L'uomo merita ali sempre pronte a spiccare il volo, ogni volta che il pensiero vuole partire. Allora il mondo diventa terra di ognuno, e nemmeno la patria ha ragione di esistere. Il luogo natio, forse, porteremo nel cuore, ma non la patria. Libertà è la parola magica e spaziare il verbo da seguire.. E  sul suo collo vedo nascere grandi branchie per respirare il mare, così che l'orizzonte sia, non punto di sutura a cucire cielo e mare, ma riva di passaggio, e acqua e aria unico sentiero ad accogliere.
Sei nato per essere libero figlio mio, ricordalo sempre. Senza frontiere.

venerdì 24 febbraio 2012

di notte


Ogni notte mi raccogli da sogni sudati 
mi appendi al petto e ne cancelli il grido. 
Ogni notte mi riempi il bicchiere di coraggio 
si dissetano infine le spine dentro il seno. 
E' un tempo vagabondo questo nostro 
strofina alla strada i piedi scalzi 
tra i rovi a mani nude cerca una mora 
si nutre di nulla basta una virgola di sole 
caduta per caso nell'aroma del caffè 
e siamo a casa attorcigliati a questo amore 
senza perchè di sale a chiudere catena. 


giovedì 23 febbraio 2012

Da Annarita al mio papà


Buon vento, marinaio 
Ed acque calme
finalmente. 
Alte le vele, 
fino a toccare il blu. 
Ed il sorriso suo di bimba, 
che conoscevi solo tu
sarà con te per sempre.

Da Spina in Verbo.



Da spina in verbo



Il confondersi di un ramo sciolto in gemma
narra d'ogni virgola il ricamo a rosso acceso

Poeta è chi riesce a rispondere sul foglio
ai morsi della vita -dente a dente-
a fil di spada il segno si ripassa
marchiato a fuoco sulla pelle
l'eco di un fiore sbucciato di dolore

La mano asciuga una lacrima d'addio
- il verbo ha ali grandi e non rimane-
l'occhio vede attraverso la sua coltre
e l'oltre appare appannandosi di fiato


Quando i numeri diventano poesia. Ho provato a unire la sequenza di Fibonacci alla magia del palindromo.







Sere serene. 



Oh 
non
odo
mai voi
sere serene
e raso mari di pace
o via sogni, lo sogni, fallato core, ma


odi le grida nude (eh ci spero) or è psiche ed un adir gelido,


a me roco, tal là fingo. Solingo sai vò
e capi d'ira m'osare
e nere sere
s'io via
modo
non
ho!

A te, o Poeta

Ama tal ora per apparire, 
pesa velo d'anima. 
L'amata t'ama Luna, 
o no? 
O Poeta, vò ora 
fingo. 
" Siam ali di fata 
malìa 
amai l'amata 
fida lama. 
I sogni farò 
O Vate 
O Poeta 
dono sono. 
A nul l'amata t'ama" 
La mina dole, 
và se perir appare- 
Parola t'ama 
O poeta 
dono sarò. 
A resi d'amor 
anela fedele 
La vita



Parafrasi 

Appare la falena, 
annuncia la sera 
ne senti l'aroma Poeta? 
E' soprattutto 
a tal ora 
che l'anima si  vela
e malinconia si svela.
Chiedi alla luna 
se l'amata t'ama 
o poeta ed io parola 
fingerò per te: 
" Siamo ali di fata, 
siamo magia, 
E' lama nell'anima 
l'amata mia. 
Sono doni preziosi 
i sogni o poeta." 
La penna preme 
sull'amor negato, 
e scorre 
se lo vede piano 
morir. 
Ma è la parola 
il tuo vero regalo 
Poeta. 
Il tuo dir 
che all'amore 
anela fedele la vita.

lunedì 20 febbraio 2012

Il volo

Non è indolore il cielo e hanno un peso le tue ali/ ma rinunciare al volo ti cancella/ ombra tra le ombre senza fiato/ lacrima d'aratro che non solca zolla/ vano il bacio della fantasia/ inferno il cuore a piangere magia.


 A criniere di cavalli mi attorciglio/e sono sera a correre/dietro un sogno da inseguire a fiato lungo/le catene sciolte a diventare brina/in un mattino argento fumo da espirare.

Respiro.

Libera da te divento rosa.

Liber'Arte

A questa società che ci vuole con la mano in tasca, pronti a pagare caro ciò che ci consola, io mi ribello! Liberate l'arte dal giogo del denaro, perchè essa non è vostra ma del mondo, è un dono e non si vende o perde il filo, come la lama che brilla ma non taglia, più non serve se non a gettar fumo negli occhi di chi guarda, e sarà grigio quell'ardore  invece nato rosso come il fuoco, come la passione. L'artista che crea per soldi  o gloria non avrà più il senso del respiro, quel vento forte che ci scompiglia il cuore, ogni volta che un verso, un quadro, una melodia son figli dell'amore!

domenica 19 febbraio 2012

Ninna nanna del Vento


Lo senti il vento amore mio?

Soffia stanotte, senti come soffia?

S'intrufola in ogni pertugio, s'insinua tra i muri

scompiglia le fronde d'un chiacchiericcio di fate 

e' tutto un cantare le sera, la senti?
Ruba una foglia, la alza, lei ride, la gira, la posa
poi la riprende e poi tace, d'un tratto lei vola
e lontano scompare, forse va al mare.
Lo senti il vento stanotte, soffia, soffia, lo senti?
Sfoglia un giornale sulla panchina del parco

pagine allegre a giocare senz'ordine alcuno

sembra una mano senz'uomo a girarle

ma non c'è nessuno, e il vento che soffia, soffia, lo senti?

Soffia il vento stanotte sui panni stesi

li vuole strappare dal filo con solletico ardito, lo vedi?

Ti entra nel cuore, scompiglia i pensieri

le nuvole spazza con fare indisposto

e il cielo è sereno di stelle che non si muovono al vento

e sono le sole a guardare senza seguire la voce di chi narra fiabe

 alle tende gonfiate, di vele e aquiloni dai mille colori

e d'improvviso ti è entrato nel cuore.

Lo senti il vento amore? Canta la ninna nanna

di luoghi lontani nel tempo, tu dormi amore, non aver paura.

Ci sono io con te, c'è il vento e due occhi di luna.

Dormi, amore, dormi.

giovedì 16 febbraio 2012

Stagioni

Amo dell'inverno la sua fine/ quando si scioglie piano sopra i prati\ del ramo brullo s'intravede il sogno/ la gemma che sarà quasi profuma. Amo dell'inverno tutto il coraggio/ del passero che in volo lo attraversa\ del bucaneve con la sua sfida al gelo\ e del mio cuore capace di scaldare/ la notte fredda con un solo verso.


Amo dell'estate il suo viaggiare/ con l'incoscienza azzurra delle fate/le porte aperte a far entrare il cielo/ i passi nudi che cercano il sentiero./ Amo dell'estate il volo appeso/ a un grammo di passione a buon mercato/ un bacio al chiar di luna e il gioco è fatto/ non c'è futuro sul vocabolario.

lunedì 13 febbraio 2012

Kigo, questo sconosciuto






Una torta di mele senza mele
una barca a vela senza vele
un sole senza un raggio
un eroe senza coraggio.


Questo è un haiku senza kigo

un pentagramma senza rigo.

Quando il poeta trema
sarà giorno oppur è sera?
E' l'alba che lo incanta
o il tramonto che lui canta?

Dimmi quale stagione
ti ha regalato l'emozione
scrivimi se è dolce primavera
oppur inverno, che è presto sera.

Cerca l'autunno in un capello bianco
oppure la sera in un passo stanco.
Dimmi dell'estate con paletta e secchiello
raccontami di un bosco il canto del fringuello.

Insomma, fai come ti pare,
ma un kigo all'haiku tu lo devi dare
altrimenti sarà dolcissima poesia
ma certo non un haiku e così sia!

Rumore di muri ( Pinina Podestà)

http://vimeo.com/34808193

Rumori dei muri video di Pinina Podestà

Il palindromo " Ero muro vivo o vivo rumore? " di Annamaria Giannini


" Sono voci spontanee degli inascoltati,che vengono da dentro e colorano il fuori... "

Si chiamano graffiti,sono graffi gridati alla notte, schiaffi di rabbia e d'amore a sporcare il muro di indifferenza che troppe volte si erge muto e incolore, a unire occhi che altrimenti non si incontrerebbero mai.E improvvisamente il muro prende vita, traspare vita celata dal buio,racconta fiabe mai narrate e sogni calpestati.Corre il tempo, galoppa frenetico, eppure fermo in ogni lettera vergata in fretta sulla pelle della città che dorme.
Sono quasi quattro minuti colmi di poesia,una poesia che gronda sangue e non ha bisogno di rime e assonanze per vivere.Sono quasi quattro minuti che raccontano l'inutile corsa dell'uomo, scarno di sentimenti e cuore, una corsa verso il nulla di chi a questo muro concederà null'altro che uno sguardo di sdegno, per aver sporcato la facciata immacolata dell'apparenza.Insetti, solo insetti sono per la società gli esseri che hanno osato gridare così forte la loro esistenza, così che la luce del mattino e quella del mattino dopo e quello dopo ancora svelerà tutti i respiri appoggiati un attimo su quel marciapiede.
Rumore di muri. (Annamaria Giannini)

Musica : Daphne Oram "Pulse Persephone"(1958-1977),From the album "Oramics"

venerdì 3 febbraio 2012

Egregio signor Monti


Egregio signor Monti
 lei mi ha deluso alquanto. Non che mi aspettassi niente, anzi, era già tutto tristemente previsto, ma candidamente credevo che certe battute fossero esclusiva dell'altro premier, quello che invitava le donnine a sposarsi con uomini ricchi per non avere problemi economici. Ecco, lei si è messo esattamente sullo stesso piano, dicendo ai ragazzi che il lavoro fisso è monotono, che dovrebbero saltellare da un lavoro all'altro per esprimere tutta la loro creatività. Ci spiegherà in seguito dove è situato il parco giochi dove possiamo sceglierci il lavoro, lasciarlo e subito essere assunti da un'altra parte, senz'altra preoccupazione che divertirci e essere creativi. Oggi chirurgo, domani architetto, e per mischiarsi al popolino, perchè no, qualche esperienza al call center o cameriere vicino al Colosseo. In che mondo vive? Chi pensa di prendere in giro? La supponenza del suo commento, la presunzione, la totale assenza di contatto con la realtà mi fa rabbrividire, perchè mi dà l'esatta concezione delle mani in cui siamo finiti, e stavolta senza fare nemmeno nessun mea culpa, perchè non siamo noi che l'abbiamo votata. Non rimpiango il nano, che la strega delle stelle me ne scampi, ma mi chiedo se davvero pensa che otto ore in un ufficio, o alla catena di montaggio siano il modo con cui un ragazzo vuole imbrogliare lo stato e avere una vita comoda. O sia un atto di smargiasseria sognare di mettere a frutto la laurea per la quale i ragazzi e le famiglie hanno fatto ogni sacrificio possibile e immaginabile. Immaginabile da noi, perchè mi risulta che i suoi figli e quelli dei suoi colleghi si siano laureati e subito piazzati in posti chiave, dopo essere naturalmente stati esaminati da amici vostri e consenzienti. Egregio signor Monti, scenda dalle stelle e venga a farsi un giro nelle stalle, oramai affollatissime, prima di parlare di lavoro fisso. Lei lo sa che senza busta paga non possiamo avere un mutuo per comprarci casa? E che, in molti casi oggi, nemmeno te l'affittano una casa se non dai come garanzia un posto fisso? Evviva il precariato, è questo il suo messaggio? Basta con la noia di essere sicuri di mettere insieme pranzo e cena tutti i giorni! Divertiamoci tutti insieme a stringere la cinghia per pagare un debito alle banche, che le banche stesse hanno contratto. Divertiamoci a vivere senza sicurezze, perchè non tiriamo anche delle corde tra i pali della luce delle città, così facciamo gli equilibristi, e se qualcuno casca giù meglio, una pensione in meno da pagare. Grazie di cuore egregio signor Monti, la monotonia dei nostri miseri sogni ci stava uccidendo.

Annamaria.

giovedì 2 febbraio 2012

tu


Troppo tempo temendo 

troppo tempo tentennando 
troppo tempo titubando. 
Trovami 
tessendo tenere trappole. 
Toccami 
teneramente 
tu

tra tanti tarocchi tesoro

Turbami 
tendendo tende trasparenti 
tra tigli terrosi.
Taci 
taccio. 
Tingimi 
 tenui tremori. 
Tra tutti
tu.