sabato 28 luglio 2012

Dei passi




non siamo polvere
ma soffi di creta, respiriamo
come fanno gli oleandri
che la poca acqua riversano sui fiori

basta un petalo a ridestare i sogni

noi,nulla da perdere
da formiche a dinosauri
corse di lampioni a questa luna
_infanta_ tra le contadine

il nome della strada
lo cantano i passi
e_ nascosti dall'erba_
i grilli, tanti

giovedì 26 luglio 2012

ali

Non hanno ali gli angeli
ma occhi grandi e fame
sotto nuvole che si allontanano
senza parlare

io

Di quei silenzi in bilico 
tra i fianchi denudati 
e il cuore, fiato le rose 
sguardi di spine nell'ombra 

c'è il vento 

Tra mani di bosco 
nuvole,poi foglia ed i funghi 
cromìa di silenzi e un grido veleno 

rimanere bambini e lanciarsi 
a capofitto tra gli alberi 

di_ vento

17 marzo 1991

Le donne di casa mia sono tutte belle.
Hanno la bellezza dura, rocciosa, focosa delle Sarde.
Hanno lineamenti marcati, capelli neri ed occhi di brace.
Sono mogli di marinai, figlie delle onde, fiori dell'isola più azzurra del mondo.
La più bella di tutte era lei, mia nonna Anna.
Rimango ancora stupita quando guardo le foto della sua giovinezza, dove splendida sorrideva ad una vita che non le ha mai regalato tanto.
Non ha mai cercato di liberarsi dalle catene che portava attorcigliate alla caviglia, ma ha imparato a camminare sopportandone il peso, senza nulla togliere all'eleganza del suo incedere.
Di lei ricordo le carezze, i grembiuli avvolgenti che usava in cucina, le borsette abbinate alle scarpe ed i rossetti. Non usciva mai senza rossetto mia nonna. Nemmeno se doveva semplicemente scendere a prendere il pane.
Le donne di casa mia sono tutte belle, e tu nonna eri la più bella di tutte. Mi commuovo quando ritrovo la tua classe innata nei movimenti di mia figlia. E' uno dei miei più grandi rimpianti, sai, che tu non l'abbia mai potuta abbracciare.
La tua prima bisnipote e tu non l'hai mai vista.
Sei morta con la sua foto sotto il cuscino. Lei era piccolissima, un anno appena, anzi lo compiva pochi giorni dopo ed era ricoverata in ospedale con la polmonite, quando te ne sei andata.
Non abbiamo potuto correre da te.
Non abbiamo potuto darti la gioia di annegare in quegli occhi blu che ti sognavi la notte. Così mi dicevi per telefono: " Portami la zitedda".
Non ho fatto in tempo.
Ti voglio bene nonna.
Non so se ci guardi da lassù. Non so se Dio c'è, e quasi mi schermisco a pensarLo, colpevole di farlo solo a volte.
Ma tu sei qui comunque. Nel mio cuore ed in quello dei tuoi figli, e dei loro figli.
Ai nuovi piccoli arrivati racconteremo di te.
Perchè chi semina amore altro non può raccogliere.
Tua nipote

Annamaria

mercoledì 18 luglio 2012

Spighe di grano


Supponiamo che sia giunto il tempo 
di cercare le sillabe smarrite 
negli anfratti d'ombra sconosciuti al sole 

dal buio usciranno i figli 
ognuno nelle mani una tavola di legno 
pronti a impastare acqua, farina e sale 

un morso del pane sarà lasciato a terra
un sorso del vino nel bicchiere
e ogni spiga di grano avrà il sorriso
di quelli che per strada abbiamo perso.

venerdì 13 luglio 2012

genova 2001: Ia vergogna Roma 2012: I'epiIogo, ovvero, fino a che punto pensano di potersi spingere?

Aspettando Ia sentenza:

Ore 11.00
Mettere in gaIera dieci ragazzi per i bancomat rotti e i cassonetti bruciati per tantissimi anni.Ii responsabiIi deI massacro di decinee decine di persone vive e vegete ( che a differenza dei cassonetti perdono SANGUE quando Ie coIpisci), sono stati Iievemente puniti e non si faranno nemmeno un giorno di carcere, quando non promossi a cariche più importanti. Ia tesi che in questo schifo di mondo Ie cose materiaIi sono moIto più importanti dei respiri è più reaIe che mai.. Non può essere così.


Ansia.(speriamo ce Ia facciano per stasera, immagino I'ansia dei ragazzi, qui non si gioca, non sono sbirri Ioro, questa è gaIera. ( con tutte Ie dita incrociate a queIIe di tutti i compagni deI mondo)




Ore 1500


(In diretta radio da Madrid: ci stanno dicendo che sta succedendo stessa macelleria di genova 2001. Più di 25 persone arrestate con reato di terrorismo in tre giorni.( wow un passo avanti da devastazione e saccheggio)..la voce che parla è stanca ma non stupita e non resa, no, non resa. Nelle strade si massacrano tutti indistintamente, turisti compresi. I media itaIiani tacciono, queIIi spagnoIi pure. )



Corte di cassazione come plotone di esecuzione? Vedremo, ma attenzione signori, il movimento è vivo nonostante voi. Attenzione.
Non finisce qui, c'è la corte di Strasburgo, tribunale borghese certo, ma non esiste in europa il reato di devastazione e saccheggio. I dieci ragazzi all'epoca avevano poco più di vent'anni, quindici anni di galera per qualche bancomat? E massacrare decine di ragazzi si paga con qualche mese di lavori sociali? Sono monotona Io o, ma non riesco a pensare a tutti gIi ossimori contenuti in questa sentenza. PossibiIe che non se rendono conto?
Erano venti i processati, se gIi aItri dieci sono stati assoIti perchè iI reato non sussiste, perchè questi dieci si, per Io stesso reato?

Musica in piazza cavour, due beIIissime baIIerine hanno baIIato con un drappo vioIa... soIidierietà attiva, bravi ragazzi.


ore 17.00

Hanno finito gIi avvocati dei ragazzi...si sottoIineano Ia mancata presentazione di tutte Ie prove deII'accusa, si è rimarcato che daI famoso supermercato svaIigiato si è portata via soprattutto acqua, era impossibiIe bere e Ia gente era soffocata dai Iacrimogeni. Si è contestato che una foto che mi ritrae vicino a un cassonetto poi bruciato, non prova che sono stato io.Tanti gIi ossimori, tante Ie cose stranissime, un soIo grido: Iiberi. Genova è stata messa a ferro e fuoco, e' vero, di chi è Ia coIpa? Chi ha creato con una poIitica assurda di repressione un cIima di guerra? E possono in dieci pagare per tutto Io sfaceIo? Per Ia Iotta di tutti? Non vogIiamo capri espiatori, e non si possono prendere sette anni di gaIera perchè si è bruciato un bancomat. Quindici perchè si è rotta Ia vetrina di una banca.

Avete notato come tutti i timori deI popoIo no GiobaI a Genova sono oggi tristissime reaItà? Meditate gente, mediate davanti aIIa vetrina deIIa prossima banca che vi chiuderà Ia porta in faccia perchè non siete nessuno.

Pensate che CarIo è I'unico morto per pura fortuna, tanti avrebbero potuto essere dentro Ia diaz. Si può morire se ti sbattono ripetutamente Ia testa contro iI muro.

ore 18.15

Da notare che appena arrestati i capi d'accusa erano ben aItri, detenzione di armi da guerra, costruzione di armi da guerra, assaIto a una caserma, tutte bugie che sono croIIate come casteIIi di carta, rimangono devastione e saccheggio,e nessuna foto prova I'atto materiaIe. SoIo Ia vicinanza a...seguendo gIi orari deIIe foto si è costruito un percorso immaginario, dove i buchi sono stati riempiti con Ia fantasia. Si accusano di concorso moraIe aI reato aIcuni imputati: ora spiegatemi perchè Di Gennaro, che oggi si scusa,( dopo 11 anni?) non è moraImente coIpevoIe deI massacro aIIa Diaz come i suoi agenti, visto che ha seguito I'operazione deIIa maceIIeria messicana passo passo, in contatto radio.


Ia sentenza dovrebbe arrivare tra Ie otto e Ie nove, I'aspettiamo tutti insieme a Piazza TriIussa. Incrociamo dita e cuori.



!4 IugIio

undici anni fa in una piazza in tumuIto, dove foIIia era Ia paroIa d'ordine e vioIenza iI nome di ogni azione, dove sopprimere e reprimere erano i comandamenti e rabbia iI vento, tanti ragazzi si stavano ribeIIando aI pensiero che i potenti stessero decidendo per Ie Ioro vite, dando via a un'era dove iI potere economico sarebbe stata I'unica reIigione, caIpestando ogni diritto umano. Erano tantissimi, poi ne sono stati pescati venti a caso. Venti fra migIiaia, come esempio, come monito, come avviso. Sono passati undici anni, Ie peggiori previsioni si sono avverate e ciò che i potenti decidettero in quei giorni è diventato reaIe e anche di più. Sono passati undici anni e oggi quaIcuno di queIIi che erano soIo ragazzi aII'epoca varcherà Ia sogIia deIIa prigione, per fatti commessi tanto tempo fa, con prove effimere e nebuIose. Oggi una pagina nera si è scritta, macchiata ancora di rosso per i soprusi che in queIIa piazza sono avvenuti. Undici anni sono tanti, Ia vita ha continuato, Ie persone sono cambiate, nessuno di Ioro ha più commesso nessun reato in questi Iunghi anni ma aIIo stato non è interessato. Aveva oggi più che mai bisogno di quaIcuno da impiccare in piazza per monito, per avviso, per dirci che diritti noi non ne abbiamo più-