giovedì 26 luglio 2012

17 marzo 1991

Le donne di casa mia sono tutte belle.
Hanno la bellezza dura, rocciosa, focosa delle Sarde.
Hanno lineamenti marcati, capelli neri ed occhi di brace.
Sono mogli di marinai, figlie delle onde, fiori dell'isola più azzurra del mondo.
La più bella di tutte era lei, mia nonna Anna.
Rimango ancora stupita quando guardo le foto della sua giovinezza, dove splendida sorrideva ad una vita che non le ha mai regalato tanto.
Non ha mai cercato di liberarsi dalle catene che portava attorcigliate alla caviglia, ma ha imparato a camminare sopportandone il peso, senza nulla togliere all'eleganza del suo incedere.
Di lei ricordo le carezze, i grembiuli avvolgenti che usava in cucina, le borsette abbinate alle scarpe ed i rossetti. Non usciva mai senza rossetto mia nonna. Nemmeno se doveva semplicemente scendere a prendere il pane.
Le donne di casa mia sono tutte belle, e tu nonna eri la più bella di tutte. Mi commuovo quando ritrovo la tua classe innata nei movimenti di mia figlia. E' uno dei miei più grandi rimpianti, sai, che tu non l'abbia mai potuta abbracciare.
La tua prima bisnipote e tu non l'hai mai vista.
Sei morta con la sua foto sotto il cuscino. Lei era piccolissima, un anno appena, anzi lo compiva pochi giorni dopo ed era ricoverata in ospedale con la polmonite, quando te ne sei andata.
Non abbiamo potuto correre da te.
Non abbiamo potuto darti la gioia di annegare in quegli occhi blu che ti sognavi la notte. Così mi dicevi per telefono: " Portami la zitedda".
Non ho fatto in tempo.
Ti voglio bene nonna.
Non so se ci guardi da lassù. Non so se Dio c'è, e quasi mi schermisco a pensarLo, colpevole di farlo solo a volte.
Ma tu sei qui comunque. Nel mio cuore ed in quello dei tuoi figli, e dei loro figli.
Ai nuovi piccoli arrivati racconteremo di te.
Perchè chi semina amore altro non può raccogliere.
Tua nipote

Annamaria

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