mercoledì 21 marzo 2012

Il sapore di un verso

Vorrei un ago grande
per scucire sogni invecchiati
in un vicolo cieco e appuntarli
con cura in ricamo
sotto la giacca, là vicino al cuore.
Chissà che sapore hanno le nuvole
forse quello di un verso 
quando il verso si incastra
perfetto tra il fango e le stelle.

in questo incessante viversi addosso
perdiamo i profumi leggeri 

che belle le foglie
ignare d'autunno verdeggiano

e le nuvole
sempre pronte a rispondere al vento

negli occhi nuovi scorre la stessa luna
nel brusìo di un mare scontroso 

respiro di pini, domani è lontano
tra i muri di sempre sarò goccia di danza
a passo leggero tra crepe d'inverno
porterò questa notte alla neve

candore 

alle gelide fate rimerò le sirene 
e un giaciglio di teli africani

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