Non eri nulla ancora
eppure già intrecciavi i raggi al sole
nello sciogliersi dolce del pronunciarmi madre
Ancora appesa al cielo ti cullavo dentro
e ci univa quel dondolare piano d'ombra
che sfiorava il tuo profilo sopra il muro
a immaginarti bella a immaginarti mia
Ora che il vento di marzo ti slega i capelli
e sono ventidue le primavere insieme
sempre più m'incanta quel mare d'Africa a danzarti gli occhi
e le rocce della Sardegna colte a mani piene
riconosco l'eco di ogni donna che di azzurro ti colora
e mi resta della doglia solo il canto amore mio.
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